CALDO E AFA: Come Allenarsi

In queste giornate di caldo, quando la temperatura esterna si avvicina e supera i 40 °C è difficile allenarsi e trovare la motivazione per correre, pedalare o fare sport all'aperto per diverse decine di minuti come previsto dalle tabelle di allenamento.

Le crisi più importanti si hanno quando la velocità si abbassa, in salita e soprattutto in quelle anse geologiche (trail running - mtb) dove la temperatura percepita è più alta di quella dichiarata, così gli alberi circostanti che d'inverno ci riparavano dal vento gelido, adesso bloccano il leggero vento di brezza dando spazio all'afa africana.

Si boccheggia, si suda tanto e bevendo a secchiate sembra che la sete non plachi mai, a volte ci si sente intontiti dopo una drastica perdita di performance e si preferisce rientrare a casa, cosa molto saggia.

Molti atleti evitano queste situazioni e si sacrificano uscendo la mattina alle 5, quando l'aria è più fresca e continuano a cesellare il "motore" per renderlo sempre pronto e reattivo durante le gare fino a fare proiezioni sulle andature e ritmi gara.

Purtroppo arriva la gara e stranamente si disputa la performance peggiore, l'atleta storce il naso e dice "....è stato il caldo! ".

Il problema è proprio questo, le gare si disputano in tarda mattinata quando la temperatura è più alta e se capita la giornata afosa, si butta per aria tutta una preparazione stagionale.

Può sembrare paradossale, ma bisogna allenarsi anche col caldo! 

Non ha senso sottrarre tempo al sonno riducendo le increzioni di GH e Testosterone ormoni fortemente anabolici per allenarsi al fresco quando in gara non si ha la possibilità di esprimersi se la temperatura supera i 30 °C. 

L'atleta non è fatto di solo "motore", è anche dotato di un sistema di raffreddamento grazie al sistema di termoregolazione attraverso cui il sistema nervoso autonomo con la sudorazione lo rinfresca o col restringimento dei pori lo riscalda quando fa freddo. 

In allenamento il battito cardiaco sarà più alto di qualche punto per favorire lo smaltimento del caldo (deriva cardiaca) ma insieme all'adattamento del gesto atletico, ci sono quelli fisiologici legati al controllo della temperatura corporea.

 Bisogna attrezzarsi bevendo acqua prima e durante la corsa, se necessario ridurre l'allenamento e renderlo più qualitativo scegliendo percorsi con la presenza di fontane.

Dopo l'allenamento riposarsi un po' e prendersi cura per una buona idratazione ed integrazione di sali minerali, ad esempio la frutta di stagione è un ottimo ausilio.

Se siamo in salute e se la temperatura dovesse superare i 40 °C, sarà sempre possibile allenarsi. Non dimentichiamoci che la macchina umana è in grado di attraversare deserti in condizioni critiche e pronta a competere in sport tipicamente estivi come il triathlon e tanti altri dove il caldo rimane solo un dettaglio.