OTTIMIZZAZIONE DELLA PERFORMANCE TRA I MASTER: Uno caso studio del 2016 su un ultracentenario

Fonte:

Studies in Physiology: Maximal oxygen consumption and performance in a centenarian cyclist

V. Billat, G. Dhonneur, L. Mille-Hamard, L. Le Moyec, I. Momken, T. Launay, J. P. Koralsztein, S. Besse  Pubblicazione: 2017 Rivista: Journal of Apllied Physiology IF: 3183

Un lavoro proficuo come può essere il “POLARIZZATO” porta dei buoni risultati anche per i più anziani. Il lavoro polarizzato è un allenamento semilibero con polarizzazione di carico, significa che una parte deve essere eseguita per una percentuale importante in una Z bassa come può essere la Z2 quindi ad un ritmo o potenza conosciuto come FONDO LENTO ed un'altra parte completamente nella Z alta come può essere la Z4 quindi ad un ritmo o potenza conosciuto come SOGLIA ANAEROBICA. Generalmente la ripartizione è tra l'80% Z2 e 20% Z4 con punte su Z5 (VAM) ma può essere suscettibile di piccole variazioni tra le percentuali a seconda del tempo di lavoro che è stato prescritto. 

E' stato preso in esame un ciclista di 101 anni per la preparazione al record dell'ora che ha egregiamente battuto a 103 anni e nel contesto sono state analizzate le caratteristiche fisiologiche per ben due anni.

RISULTATI

VO2max: +13%

Potenza Picco: +39%

Ventilazione Massima: +23%

Frequenza Respiratoria: +8%

Volume Corrente Respiratorio: +13%

La scelta azzeccata del preparatore è ricaduta sulla capacità di far esprimere alti valori di potenza nelle fasi topiche (20%) NON con uno sviluppo metrico più lungo (rapporto più lungo e spingendo più forte) ma esigendo alti valori di cadenza, quindi in agilità per ottenere così grandi risultati sulla potenza di picco. Da questo ne deriva che si è puntato molto su un esercizio neuromuscolare piuttosto che su un lavoro di  forza, questo ha portato adattamenti specifici di tutto rispetto.

Il lavoro polarizzato è un buon metodo d'allenamento che può essere esteso a diverse tipologie di sport di tipo ciclico come può essere il triathlon, il running, sci di fondo, nuoto,... Quindi una buona alternativa alle estenuanti andature a velocità costante anche se ogni allenamento deve essere finalizzato ad un target per la ricerca dell'adattamento fisiologico più ricercato. 

Inserire all'interno di un allenamento variazioni di ritmo, allunghi, ripetute su una base puramente aerobica a velocità blanda (fondo lento)  è un buon metodo per migliorarsi senza sfinirsi.

Nei miei piani di allenamento uso anche il SUPERPOLARIZZATO, altro fiore all'occhiello come lavoro di qualità: base Z1 con continue variazioni di ritmo da pochi secondi a non più di due minuti con zone molto molto alte dove il tempo totale del "cuore" del lavoro non supera i 45'.

Ora prova ad analizzare i tuoi allenamenti, ti alleni sempre a velocità o potenza costante? 

E' di tipo polarizzato il tuo allenamento?

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Link:

https://journals.physiology.org/.../japplphysiol.00569.2016